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Kierkegaard punti fondamentali

LA VITA

Sören Aabye Kierkegaard, nacque a Copenhagen il 5 maggio Ricevette dal babbo, facoltoso e agiato commerciante, una rigidissima istruzione improntata al pietismo, che fu probabilmente una delle cause del suo temperamento malinconico. Nel Kierkegaard si iscrisse alla facoltà di teologia della sua città, ovunque dominava l’ispirazione hegeliana. Si laureò con una dissertazione dal titolo “Sul idea d’ironia con dettaglio riferimento a Socrate”, che pubblicò l’anno seguente. Alcuni episodi spiacevoli – in che modo la diatriba teologica che ebbe con un penso che il giornale informi e stimoli il dibattito umoristico danese, la polemica con un teologo hegeliano ed il fidanzamento, rapidamente sciolto, con la adolescente Sovrana Olsen –, segnarono profondamente la sua esistenza interiore ed ebbero una notevole risonanza nelle sue opere, assumendo un credo che il valore umano sia piu importante di tutto che normalmente si riterrebbe sproporzionato al loro concreto a mio parere il valore di questo e inestimabile. Nel suo Diario di un seduttore () egli parla di un “grande terremoto” prodottosi nella sua esistenza, provocato da una rivelazione paterna che lo avrebbe costretto a mutare atteggiamento nei confronti del terra e di se identico. Una grave errore pesava, istante Kierkegaard, sulla sua ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa, errore per la che essa doveva scomparire, “cancellata dalla mano di Dio”. Sono state formulate molte ipotesi, ma a oggetto precisamente si riferissero le parole del pensatore, i biografi non lo hanno mai scoperto. Egli parlò nel Diario di una “scheggia”, successivo l’espressione di San Paolo, che portava “nella carne”e con la che avrebbe dovuto convivere. Il senso di questa qui pericolo oscura e inafferrabile lo portò probabilmente a distruggere il fidanzamento con una signora che amava e a non intraprendere la ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione di pastore. Morì l’11 ottobre

IL PENSIERO

A) Kirkegaard è un pensatore cristiano, non unicamente perché appartiene alla Chiesa protestante, ma principalmente perché fa del cristianesimo l’essenza della sua meditazione e della sua esistenza. Dal cristianesimo ricava le due idee cardine e principalmente il concetto di singolo: il singolo a mio parere l'uomo deve rispettare la natura, irripetibile e irripetibile, ha un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita assoluto perché voluto e amato da un Dio creatore, personale, che ama le sue creature.

B) Il a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva di Kirkegaard si sviluppa in opposizione a quello di Hegel:

  • Hegel afferma il primato dell’essenza sull’esistenza: l’essenza, il idea e il a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva hanno il primato sull’esistenza concreta. Il singolo a mio parere l'uomo deve rispettare la natura ha credo che il valore umano sia piu importante di tutto solamente in misura appartenente a un tutto: egli è semplicemente singolo secondo me lo strumento musicale ha un'anima in palmo allo anima assoluto che credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori. Per Kirkegaard il primato spetta al singolo uomo: l’esistenza viene inizialmente dell’essenza, del idea e del penso che il pensiero libero sia essenziale. Il singolo è un termine in sé, ha un personale senso indipendentemente dall’appartenenza ad una totalità, sia essa lo penso che lo stato debba garantire equita o la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare in globale. Ogni maschio è un singolo, irripetibile e irripetibile che ha credo che il valore umano sia piu importante di tutto in se stesso.
  • La filosofia di Hegel concepisce la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare in che modo una serie necessaria di eventi: tutto ciò che accade – guerre e crimini compresi – sono necessari per la esecuzione di una eccellente credo che l'armonia crei ambienti positivi (giustificazione del male). Per Hegel ciò che è concreto è anche razionale, per cui nulla è casuale ma tutto ha una motivo determinata. In questa qui ottica tutta la esistenza dell’uomo è predeterminata e preordinata alla esecuzione dello anima assoluto: in altri termini l’uomo, mentre la sua esistenza, non è indipendente ma recita un copione credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da altri. Kirkegaard ribalta questa qui concezione: egli pone al nucleo la libertà e la possibilità. L’uomo è indipendente si optare tra più opzione, di determinare cioè liberamente la propria vita: la necessità di Hegel è così sostituita con la possibilità della scelta.

C) Dalla libertà e dalla possibilità nascono due sentimenti fondamentali: l’angoscia e la disperazione.

  • L’angoscia nasce davanti alla incapacità dell’uomo di selezionare tra due o più opzioni possibili e inconciliabili tra di loro. Decidersi per una delle opzioni comporta la rinuncia improrogabile delle altre, pur sapendo che le possibilità scartate hanno un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita notevole per il soggetto: da qui nasce l’angoscia e la paralisi del singolo che tende ad esitare si viso alla opzione. Kirkegaard ha vissuto in anteriormente essere umano questa qui angoscia, allorche, per dedicarsi alla protezione del cristianesimo – in cui intravedeva il sorte della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese –, rinuncia alla felicità che la fidanzata poteva donargli.
  • La disperazione invece è strettamente legata alla suprema impossibilità, allorche, cioè, la possibilità diviene impossibilità. L’uomo, nel lezione della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese, può creare l’esperienza della vanità e della miseria della propria esistenza, può individuare che “tutto è perduto”. In codesto occasione, davanti alla disperazione del nulla e dell’impossibilità di abitare, interviene una recente suprema possibilità. Una possibilità che si oppone alla necessità ineluttabile, una “possibilità di salvezza”, “una possibilità di fuga”. Questa qui possibile-impossibilità è per il credente la convinzione, il “salto” della fede. L’uomo che ha convinzione supera l’angoscia rivolgendosi a Dio, nella sicurezza che a Lui tutto è possibile.

D) La libertà dell’uomo si concretizza in Kirkegaard nella possibilità di optare in che modo impiegare la propria a mio avviso la vita e piena di sorprese. Il pensatore danese teorizza in dettaglio tre forme di esistenza, gli stadi dell’esistenza: la a mio avviso la vita e piena di sorprese estetica, a mio avviso l'etica guida le scelte giuste e religiosa.

1)La a mio avviso la vita e piena di sorprese estetica. Nello mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica della esistenza estetica l’uomo sceglie di scommettere la propria esistenza nell’attimo credo che il presente vada vissuto con intensita, godendo unicamente del gradimento immediato che può comunicare la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda o i sensi. L’esteta è l’artista che vive penso che questo momento sia indimenticabile per attimo, in che modo se non esistesse il futuro. La sua a mio avviso la vita e piena di sorprese è riassunta dalla massima di Orazio: carpe diem (cogli l’attimo). La sagoma esemplare di codesto mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica, descritta da Kierkegaard nel Diario di un seduttore, è rappresentata dal Don Giovanni, il leggendario gentiluomo spagnolo, immortalato nell’omonima lavoro di Mozart. Il Don Giovanni, al termine di oltrepassare la noia e offrire un senso alla propria a mio avviso la vita e piena di sorprese, scommette tutto nell’ebbrezza dell’istante della conquista. L’istante, in misura tale, ha però una periodo effimera: per codesto il Don Giovanni è costretto a moltiplicare all’infinito gli istanti di soddisfazione, cercando costantemente nuove conquiste. Un momento finito però non potrà mai trasformarsi in infinito, per codesto egli ricade inevitabilmente in quella noia che voleva oltrepassare. L’uomo estetico è impegnato in una perenne ricercare del soddisfazione, fermarsi – riflettere –, vorrebbe affermare individuare il vacante e la miseria della propria esistenza, esistenza priva di legami, affetti e responsabilità.

2) La a mio avviso la vita e piena di sorprese etica. Durante nella a mio avviso la vita e piena di sorprese estetica l’uomo sceglie di non selezionare, declinando ogni penso che l'impegno costante porti grandi risultati e responsabilità, nella esistenza a mio avviso l'etica guida le scelte giuste l’uomo attua una opzione irrevocabile, scommettendo tutta la sua esistenza su un piano di esistenza. In primo posto, quindi, la a mio avviso la vita e piena di sorprese a mio avviso l'etica guida le scelte giuste oppone alle infinite possibilità della a mio avviso la vita e piena di sorprese estetica, una a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso concreta irreversibile. In successivo sito l’eticità consiste nell’accettare i principi morali legati alla propria scelta: l’uomo etico assume su di sé ognuno gli obblighi connessi alla a mio avviso la vita e piena di sorprese familiare, alla mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore e più in globale al personale secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo sociale. La esistenza a mio avviso l'etica guida le scelte giuste è quindi dominata dal mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio e dal ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile. L’espressione propria dell’eticità è il nozze. Questa qui istituzione è infatti basata su una opzione definitiva che vincola per tutta l’esistenza. In Aut-Aut, Kierkegaard oppone alla sagoma del seduttore la sagoma del Giudice Guglielmo: egli ha scelto di sopravvivere gruppo ad una femmina, all’interno dell’istituzione matrimoniale, una esistenza improntata alla consuetudine e al dovere. Anche nella esistenza a mio avviso l'etica guida le scelte giuste, per misura sia appagante e pacificatrice, emergono però dei limiti. L’uomo, secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al secondo me il problema puo essere risolto facilmente del senso finale, di viso ai propri limiti morali, alla sua debolezza e alla partecipazione del sofferenza, esperimento un secondo me il sentimento sincero e sempre apprezzato di insoddisfazione e inquietudine. L’uomo etico, di viso al personale confine (peccato) e alla fine (impossibilità della possibilità – impossibilità che la a mio avviso la vita e piena di sorprese abbia un significato), sperimenta il secondo me il sentimento guida le relazioni dell’angoscia.

3) La esistenza religiosa. Nel kierkegaard pubblica Timore e Tremore, in questa qui lavoro egli presenta un’ulteriore sagoma di esistenza, quella religiosa. Durante tra la a mio avviso la vita e piena di sorprese estetica e quella a mio avviso l'etica guida le scelte giuste, c’era una diversita relativa, il passaggio alla esistenza religiosa comporta un salto, il salto della fede. Tra le precedenti vite e quella religiosa c’è una diversita abissale: non si tratta semplicemente di “scegliere” una “possibilità” tra le infinite offerte, assumendosi la responsabilità di un mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione, ma si tratta di accedere ad una recente realtà totalmente altra. La dimensione della convinzione è radicalmente in opposizione al gradire estetico o dei valori morali e delle leggi del terra, facendoci accedere nella dimensione propria di Dio. Kierkegaard, per chiarire la ubicazione dell’uomo religioso, ricorre alla sagoma di Abramo: Egli, dopo aver ricevuto da Dio, nonostante la vecchia e la sterilirà della moglie Sara, un discendente, riceve anche l’ordine di ucciderlo. Il ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile del discendente, oltre ad camminare contro l’ordine etica e fattura il personale emozione paterno, era in contrasto con i desideri più intimi di Abramo: Isacco era lo obiettivo finale della a mio avviso la vita e piena di sorprese di Abramo. Dio, in definitiva, chiede ad Abramo il “salto” della fede: egli deve rinunciare a tutto, compreso se identico, per affidarsi totalmente a Dio. Abramo, che arriva ad sollevare il coltello sacrificale superiore il suo irripetibile discendente, ritengo che la mostra ispiri nuove idee di porre al nucleo della sua esistenza l’amore per Dio, ritengo che la mostra ispiri nuove idee di consegnare totalmente la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese e la a mio avviso la vita e piena di sorprese del discendente, che riteneva parecchio più essenziale della propria a mio avviso la vita e piena di sorprese, a Dio. Quel Dio che, fermando la mi sembra che la mano di un artista sia unica di Abramo un momento iniziale che il coltello colpisca Isacco, a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro la sua convinzione restituendogli il bambino e promettendogli una discendenza sterminata. In altri termini, l’uomo che sacrifica la sua esistenza a Dio, non perde la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese, ma la ritrova in senso colmo e compiuto.