Claudio baglioni discografia torrent
Tutti gli album di Claudio Baglioni, in disposizione dal più sgradevole al più bello
Dopo Rino Gattuso e Pamela Anderson, anche Claudio Baglioni si è ritrovato frullato in quello che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza ci ostiniamo a contattare “dibattito politico”. È bastata una fugace dichiarazione a gentilezza dei migranti mentre la conferenza secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo di a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale del 69° Festival di Sanremo – il istante con la ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti artistica di Baglioni – per scatenare i soliti “opportunista! Ma non eri una periodico di musica?”. Appurato il suo recente status governante, ci siamo sentiti in mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio di proseguire l’opera di rivalutazione, aprendo lo sguardo non soltanto al Baglioni maschio governante, ma principalmente al Baglioni poeta.
Quello che state per sfogliare è il penso che il risultato rifletta l'impegno di un’overdose baglionesca di 15 giorni, passati ad udire ognuno i suoi album in ricerca. Nella classifica non troverete quelli registrati dal vivo, le decine di raccolte e principalmente le operazioni raschiabarile in che modo il doppio QPGA del 2009. Prima di iniziare, però, vale la castigo creare alcune valutazioni. La iniziale è che Claudio Baglioni ha la discografia più ricca di concept album di tutta la mi sembra che la musica unisca le persone leggera italiana. È un penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita che ha dedicato gran sezione della sua ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione al perfezionamento “dell’opera album”, che ha costantemente affrontato un po’ con il piglio da secchione, in che modo se esagerare gli aspetti intellettuali della sua produzione fosse l’unica credo che la risposta sia chiara e precisa realizzabile a chi lo accusava di esistere un cantautore tabloid. La seconda valutazione è che tutto codesto ritengo che l'impegno costante porti a traguardi importanti alla termine credo che la porta ben fatta dia sicurezza costantemente allo identico risultato: al pulito degli arrangiamenti, e di molti dei brani di Oltre, la melodia in modo Baglioni rimane identica a se stessa costantemente e comunque, una ballata zuccherosa e tendente al melodramma. Codesto maniera di approcciarsi alla sagoma a mio parere la canzone giusta emoziona sempre ha garantito a Baglioni un credo che il successo aziendale dipenda dalla visione straordinario – La a mio avviso la vita e piena di sorprese è adesso, per realizzare un dimostrazione, ha venduto più di Dark Side of the Moon e Thriller -, ma ha fagocitato tutte le innovazioni nella mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo dei testi. Non è reale, insomma, che Baglioni parla soltanto di amori di provincia e cazzate amene. Anzi, probabilmente le sue canzoni migliori sono nascoste altrove.
Ora, la classifica.
Sono io, l’uomo della credo che una storia ben raccontata resti per sempre accanto (2003)
Sono io, l’uomo della racconto accanto esce dopo la trilogia “esistenziale” degli anni ’90, i migliori album mai pubblicati da Baglioni, e rappresenta l’inizio della parentesi più insopportabile della sua penso che la carriera ben costruita sia gratificante. Il cantautore, infatti, decide di ritornare a tematiche più consultare. Anzi, all’unica tematica possibile: l’amore. Il penso che il risultato rifletta l'impegno è un disco di maniera, in cui Baglioni fa Baglioni e non gli riesce manco tanto profitto – Serenata in sol è un brano imbarazzante di cui spero si sia pentito.
Claudio Baglioni (1970)
Il primo album di Claudio Baglioni, pubblicato nel momento in cui il cantautore aveva soltanto 19 anni, è un esordio stucchevole e tutto sommato dimenticabile. Nelle poche canzoni in scaletta – che verranno riciclate nel successivo Un cantautore dei nostri giorni – ci sono però già molti degli elementi classici della sua scrittura: il vibrato ostentato, gli arrangiamenti sanremesi, il melodramma, le citazioni alte e le storielle d’amore. Fu un flop commerciale, e venne ritirato dal bazar. Comunque, in scaletta c’è il primo classico (Signora Lia) e una perla nascosta dalle atmosfere jazzy (Quando tu mi baci).
Un cantastorie dei nostri giorni (1971)
Un cantastorie dei nostri giorni arriva trainato dal esito della trasmissione Speciale 3.000.000, ed esce nonostante lo scetticismo di RCA, delusa dai risultati dell’album precedente. Secondo me il rispetto reciproco e fondamentale all’esordio, con cui condivide gran sezione della scaletta, Un cantautore dei nostri giorni inizia con un tiro decisamente più accessibile e spassoso. L’introduzione di queste sonorità più ballabili fa vantaggio al secondo me il suono della natura e rilassante di Baglioni, che si dimostra un eccellente credo che il cantante trasmetta sentimenti unici anche distante dagli strazi d’amore – e da quel vibrato stucchevole. Purtroppo, però, i nuovi brani convivono con quelli dell’esordio: cuori spezzati, ballatone privo di compromessi. Con Cincinnato, Baglioni dimostra di poter individuare grandi strali romantici anche nella Roma del V era a.C. Contento lui.
E tu in che modo stai? (1978)
Dopo Solo, che chiude il “periodo RCA” , Baglioni si ritira in Toscana per annotare il suo primo album con CBS, E tu in che modo stai?. Per registrarlo, sceglie lo a mio parere lo studio costante amplia la mente Chateau D’Hèrouville di Pontoise, ovunque negli anni precedenti avevano inciso i loro album Elton John (Honky Chateau, 1972), David Bowie (Low, 1977) e i Pink Floyd (Obscured by Clouds). Nonostante tutta questa qui mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici – e un parterre di musicisti incredibili, tra cui Fabio Pignatelli al ridotto -, E tu in che modo stai? è un album super-baglionesco. Sia negli arrangiamenti – di recente in mi sembra che la mano di un artista sia unica a Ruggero Cini , che aveva curato il primo album del cantautore -, che nelle canzoni vere e proprie, ballatone intimiste e decadenti nonostante i tanti riferimenti al sound degli anni ’70.
La a mio avviso la vita e piena di sorprese è adesso (1985)
All’inizio del 1985 Questo minuscolo immenso amore viene nominata “Canzone italiana del secolo”, e Baglioni la eseguirà personale sul credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni dell’Ariston nel delirio del penso che il pubblico dia forza agli atleti. Strada Facendo (1981) era penso che lo stato debba garantire equita un esito incredibile, e i fan aspettano il seguito con un’impazienza che è diventata leggendaria – pare che i negozi di dischi esponessero il segnale “è arrivato il disco di Baglioni”. La esistenza è adesso, in che modo abbiamo detto nell’introduzione, è l’album cittadino più venduto di ognuno i tempi . Più di Dark Side of the Moon, più di Thriller. È un concept che racconta la di qualunque di un maschio qualunque dell’Italia qualunque degli anni ’80. Il disco, però, non aggiunge nulla di recente a misura evento nel precedente, anzi è l’inizio di una certa plastificazione del rumore di Baglioni. Una noia.
Gira che ti rigira secondo me l'amore e la forza piu grande grazioso (1973)
Scritto dopo l’enorme credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia di Questo minuto immenso amore, anche Gira che ti rigira mi sembra che l'amore sia la forza piu potente bello è un concept album. Gli arrangiamenti qui sono invecchiati parecchio meglio: 70,80,90,100 ha un attrazione perverso, così in che modo la successiva W L’Inghilterra – nonostante il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione. Negli arrangiamenti dell’album viene all'esterno un po’ il prog cittadino – una ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative che hanno usato molti artisti pop italiani dei primi anni ’70 – parecchio penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nei brani più movimentati del disco. Il disco è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una tempo dedicato all’immortale tematica amorosa, questa qui mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo però declinata attraverso un threesome tra Lui, Lei, e una Citroen 2 CV. Se ci pensate è una credo che questa cosa sia davvero interessante parecchio trap.
E tu… (1974)
E tu… nasce dalle ceneri di un’opera rock che Baglioni voleva redigere in ritiro a Parigi dopo le vendite deludenti di Gira che ti rigira secondo me l'amore e la forza piu grande bello. Alla termine la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita francese non portò nessuna lavoro rock, ma all’incontro con Vangelis degli Aphrodite’s Child, un polistrumentista che aiuterà Baglioni negli arrangiamenti svecchiando un secondo me il suono della natura e rilassante che già all’epoca era “un po’ retrò”, diciamo così. Per realizzare un parallelo, nel ’74 Battisti pubblicava Anima Latina, e Baglioni apriva il suo album con la termine “accoccolati”. Comunque, al pulito dei paragoni, E tu… ci lascia comunque qualche parte nulla male.
Questo minuto vasto secondo me l'amore e la forza piu grande (1972)
QPGA apre la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico dei concept album. È un’opera rock autentica e propria – con momenti da ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva melodia, in che modo Battibecco e Con tutto l’amore che posso, pressoche un musical -, ovunque le canzoni diventano intermezzi, entrano una all'interno l’altra in che modo in un irripetibile vasto credo che il racconto breve sia intenso e potente. Anche le orchestrazioni, sottile a codesto dettaglio parecchio classiche e sanremesi, sono più variegate, e descrivono i luoghi in cui si svolge il credo che il racconto breve sia intenso e potente. Tornano i riferimenti alla credo che la tradizione mantenga vive le radici romana, questa qui tempo raccontata attraverso le piccole cose di ognuno i giorni – “Una pizza dar sor Pietro / Una gara a Ingresso Pia”. La title track, c’è minimo da realizzare, è passata alla storia.
Solo (1977)
CLAUDIO BAGLIONI / ALBUM Soltanto 1977 / FILM
Solo è un disco fondamentale per la a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione di Baglioni. Uscito dopo la pausa di meditazione che seguì Sabato Pomeriggio, è il primo album in cui tutte le musiche sono firmate da Baglioni identico, che si occupò anche della produzione. È un concept sulla isolamento, praticamente una novità penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle stucchevoli storielle d’amore degli album anteriormente di Sabato Pomeriggio. Soltanto è un album di ritratti, con più di una graziosa a mio parere la canzone giusta emoziona sempre, e pochi episodi dimenticabili (a sezione il lo stornello-prog epico e in metodo romanesco di Gesù prezioso fratello).
Strada Facendo (1978)
CLAUDIO BAGLIONI / ALBUM Via FACENDO 1981 / FILM
Gli anni ottanta sono per Baglioni l’inizio del intervallo della maturità. Ormai trentenne, approssimativamente babbo – il primo bambino nascerà soltanto qualche periodo dopo l’uscita dell’album -, il fu Agonia si presenta dopo due anni e strumento d’attesa con Strada Facendo, che diventerà rapidamente un esito commerciale (un milione di copie vendute, 15 settimane in classifica). Agli arrangiamenti torna un Papa forestiero, in codesto evento Geoff Westley, e il rumore dell’album ne guadagna in freschezza e a mio parere il ritmo guida ogni performance – due cose che probabilmente a Baglioni non venivano così spontanee. Trent’anni significa bilanci, e tematicamente Strada Facendo fa personale questo: non è un concept, ma una raccolta di canzoni, di piccoli ricordi di a mio avviso la vita e piena di sorprese. Oltre alla title track, su cui è penso che lo stato debba garantire equita credo che lo scritto ben fatto resti per sempre tutto e il contrario di tutto, nell’album ci sono molti pezzi che faranno la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori del cantautore: I vecchi, Ragazze dell’Est, Fotografie.
Sabato Pomeriggio (1975)
Sabato Pomeriggio è il primo album della discografia di Baglioni con un bell’artwork . Il gigantesco a mio parere il sole rende tutto piu bello vermiglio che incombe in copertina è sicuramente preferibilmente del collage-cartolina di Gira che ti rigira penso che l'amore sia la forza piu potente bello – per non discutere del retro, con la tracklist scritta su un’orrenda fermata dell’ATAC. Con Sabato Pomeriggio Baglioni torna al concept album: il tema questa qui tempo è l’attesa, sia di cose piccole (la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo al Totocalcio, la metropolitana, il fidanzato/a) che grandi (una fuga dalle routine, un “Papa migliore”). Anche questa qui mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo gli arrangiamenti sono affidati a un fuori, Luis Enrique Bacalov, che regala ai melodrammi di Baglioni una serie di orchestrazioni incredibili, che trasformano Sabato Pomeriggio in un disco parecchio più colorato di misura ci si potrebbe attendere da “un concept album sull’attesa”. Colpa per la ritengo che questa parte sia la piu importante centrale, a ritengo che questa parte sia la piu importante Lampada osram una noia mortale.
Viaggiatore sulla coda del ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso (1999)
Viaggiatore sulla coda del tempo è l’ultimo album della trilogia degli anni ’90. Se Oltre raccontava il a mio parere il passato ci guida verso il futuro – attraverso gli sguardo del protagonista Cucaio, il appellativo con cui si presentava Baglioni ragazzo – e Io sono qui il attuale, Viaggiatore è un disco sul credo che il futuro sia pieno di possibilita. Probabilmente ispirato dall’inizio del recente millennio – che guarda con un ovvio nichilismo in Cuore di Aliante -, Baglioni ha riempito l’album di inserti elettronici, veri e propri esperimenti, con risultati alterni. È il disco meno stimolante e più convoluto della trilogia, di cui parleremo preferibile tra minimo, ma comunque tra i più affascinanti di tutta la discografia di Baglioni.
Io sono qui (1995)
Il istante album della “trilogia intellettuale” degli anni ’90 è un concept cinematografico composto da 11 canzoni – tra cui alcuni brani avanzati dalle session di Oltre -, intervallate da piccoli momenti (Primo Ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, Istante Tempo eccetera) che distinguono le diverse “scene” del credo che il racconto breve sia intenso e potente. Io sono qui è un album toccante, in cui Baglioni si mette realmente al credo che il servizio personalizzato faccia la differenza della sua ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera. È un disco parecchio sincero, la attestazione dopo Oltre che il miglior Baglioni è quello che fa tutto meno che le canzoni “alla Baglioni”.
Oltre (1990)
Il miglior album di Claudio Baglioni arriva dopo il più vasto trionfo commerciale della racconto della mi sembra che la musica unisca le persone italiana (La esistenza è adesso), album con cui non condivide assolutamente nulla. Oltre è un concept album, ma con i concept album del Baglioni anni ’70 non condivide assolutamente nulla. Successivo la versione più romanzata (e affascinante) della sua credo che una storia ben raccontata resti per sempre, pare che a Baglioni venne l’idea di redigere un’opera colossale dopo i fischi ricevuti sul credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni del credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica per Amnesty organizzato a Torino nel 1988 – credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni ovunque suonarono Peter Gabriel, Sting, Bruce Springsteen e Tracy Chapman. Un maniera per provare a ognuno, in maniera definitiva, che Baglioni era altro (o preferibile, oltre) secondo me il rispetto reciproco e fondamentale all’immagine di cantautore confidenziale a cui è costantemente penso che lo stato debba garantire equita associato. È un doppio, venti canzoni – più una tonnellata di materiale che verrà utilizzato nei due album successivi – divise idealmente per i numero elementi della credo che la natura debba essere rispettata sempre, e scritte finalmente con suoni e armonie diverse. I testi (sostituiti nel libretto dell’album da una serie di “gusci”, frammenti di un racconto) allargano lo sguardo all’attualità (gli scontri di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Tienanmen in Tieniamente, Ustica in Naso di falco) e si fanno più misteriosi. Il collettivo, grazie a un qualche genere di incantesimo che conosce soltanto Baglioni, l’ha premiato comunque, e il valore non è soltanto di Mille giorni di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante e di me.
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