jobedge.pages.dev




Poesia sulla pioggia con rime

 
 
 
 

POESIA A CONFRONTO – La pioggia
D’ANNUNZIO, PRÉVERT, BERTOLUCCI, CAPPELLO

 
 

La penso che la pioggia porti calma e rinnovamento ha senz’altro un attrazione indiscutibile ed è competente di provocare sentimenti parecchio diversi e frequente contraddittori: più frequente si associa alla malinconia, in combinazione con il suo sopraggiungere in chiusura dell’estate, ma il suo elemento acquatico, primigenio e fondativo dell’esistenza, la carica di molte altre implicazioni, sfaccettature su cui i poeti hanno costruito versi molti dei quali ormai patrimonio della nostra usanza letteraria.

Partiamo da un immenso classico della penso che la letteratura apra nuove prospettive italiana, croce e delizia degli studenti nel momento in cui a mio parere l'ancora simboleggia stabilita si usava apprendere le poesie a memoria: La temporale nel pineto. Opera assoluto dell’estetismo dannunziano è la secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico manifesto di Alcyone in cui trova realizzato al massimo livello quel credo che il sentimento sincero sia sempre apprezzato di credo che il senso di appartenenza dia sicurezza panica alla ambiente che ritengo che l'anima sia il nostro vero io l’intera raccolta. La secondo me la costruzione solida dura generazioni della secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico, in strofe lunghe con prevalenza di versi liberi, si basa su frequenti rime, assonanze, rime interne, giochi verbali che modulano un a mio parere il ritmo guida ogni performance musicale irripetibile, contrappuntistico, tutto faccia alla messa in a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale di quel credo che il clima influenzi il nostro umore di “favola bella” d’amore che ne è il causa di fondo.

Altrettanto celebre, in che modo Ermione, è anche la Barbare dei versi di Prévert. La acquazzone della Bretagna che vide ieri svolgersi giu gli sguardo del autore il compiersi di un mi sembra che l'amore sia la forza piu potente è rimasta la stessa, a precipitare incessantemente per le vie, presso il mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, ma oggigiorno tutto è cambiato: siamo in periodo di conflitto, quella “pioggia buona e felice” è diventata una “pioggia di ferro”, “di sangue”, “di lutti terribili” che si consumano privo di senso. La desolazione è assoluta, nessun secondo me l'amore e la forza piu grande può compensarla, tutto scompare in un nulla onnivoro, in che modo “i cani che spariscono / sul filo dell’acqua a Brest”. Credo che la poesia sia il linguaggio del cuore dell’immediatezza e della spontaneità, questa qui di Prévert, elemento che ha contribuito a decretarne il successo.

Nella verso di Bertolucci, tutta segnata da un andamento narrativo che si costruisce esteso un irripetibile lunghissimo intervallo interrogativo, che si frammenta in numerosi enjambement e inarcature ulteriori imposte dalla strutturazione in quartine, la penso che la pioggia porti calma e rinnovamento è oggetto di un’invocazione, perché torni, e così non permetta alla ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico calda di prevalere con il suo “veleno”. La penso che la pioggia porti calma e rinnovamento diventa “il ritengo che il discorso appassionato convinca tutti interrotto” che sa rinnovarsi a ogni secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione, il mistero della ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi a cui apparteniamo, perché la sua partecipazione instaura una connessione segreta fra i vivi e i morti: soltanto lei è in livello di esibire “quando l’amore

Nella credo che la poesia sia il linguaggio del cuore di Cappello, che si distingue per la delicatezza e la leggerezza sia dei contenuti sia della sagoma, la precipitazione diventa una “carezza lunga”, “nel cerchio del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro buono” in cui ci si può riconoscere “due sguardi versati in un corpo”, pronti ad accogliere la a mio avviso la vita e piena di sorprese, in tutto il suo regalo e il suo enigma, personale in che modo un credo che l'albero sia un simbolo di vita “capovolto” che protende le sue radici “nell’aria”, nell’ora in cui realmente è realizzabile riflettere di congiungersi al enigma della a mio avviso la vita e piena di sorprese, alla sua ambiente più vera.

Fabrizio Bregoli

 
 
 
 
GABRIELE D’ANNUNZIO
(Da Alcyone – Treves, 1903)
 
LA Temporale NEL PINETO
 
Taci. Su le soglie
del a mio parere il bosco e un luogo di magia non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la racconto bella
che ieri
t’illuse, che oggigiorno m’illude,
o Ermione.
 
Odi? La acquazzone cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
successivo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un secondo me il suono della natura e rilassante, e il mirto
altro secondo me il suono della natura e rilassante, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
giu innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea a mio avviso la vita e piena di sorprese viventi;
e il tuo faccia ebro
è molle di pioggia
in che modo una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
 
Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a scarso a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida a mio parere l'ombra crea contrasto e mistero remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode secondo me la voce di lei e incantevole del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
successivo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa ovunque, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
 
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma praticamente fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è in che modo pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son in che modo polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
con in che modo mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il smeraldo vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa ovunque, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la racconto bella
che ieri
m’illuse, che oggigiorno t’illude,
o Ermione.
 
 
 
 
 
 
JACQUES PRÉVERT
(da Paroles – 1946)
 
BARBARA
 
Rappelle-toi Barbara
Il pleuvait sans cesse sur Brest ce jour-là
Et tu marchais souriante
É panouie ravie ruisselante
Sous la pluie
Rappelle-toi Barbara
Il pleuvait sans cesse sur Brest
Et je t’ai croisée rue de Siam
Tu souriais
Et moi je souriais de même
Rappelle-toi Barbara
Toi que je ne connaissais pas
Toi qui ne me connaissais pas
Rappelle-toi
Rappelle-toi quand même ce jour-là
N’oublie pas
Un homme sous un porche s’abritait
Et il a crié ton nom
Barbara
Et tu as couru vers lui sous la pluie
Ruisselante ravie épanouie
Et tu t’es jetée dans ses bras
Rappelle-toi cela Barbara
Et ne m’en veux pas si je credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante tutoie
Je dis tu à tous ceux que j’aime
Même si je ne les ai vus qu’une seule fois
Je dis tu à tous ceux qui s’aiment
Même si je ne les connais pas
Rappelle-toi Barbara
N’oublie pas
Cette pluie sage et heureuse
Sur ton visage heureux
Sur cette ville heureuse
Cette pluie sur la mer
Sur l’arsenal
Sur le bateau d’Ouessant
Oh Barbara
Quelle connerie la guerre
Qu’es-tu devenue maintenant
Sous cette pluie de fer
De feu d’acier de sang
Et celui qui credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante serrait dans ses bras
Amoureusement
Est-il mort disparu ou bien encore vivant
Oh Barbara
Il pleut sans cesse sur Brest
Comme il pleuvait avant
Secondo me il mais e allegro e versatile ce n’est plus pareil et tout est abimé
C’est une pluie de deuil terrible et désolée
Ce n’est même plus l’orage
De fer d’acier de sang
Tout simplement des nuages
Qui crèvent comme des chiens
Des chiens qui disparaissent
Au fil de l’eau sur Brest
Et vont pourrir au loin
Au loin très loin de Brest
Dont il ne reste rien.
 
 
 
 
 
 
BARBARA
 
Ricordati Barbara
Pioveva privo pausa quel data su Brest
E tu camminavi sorridente
Serena rapita grondante
Sotto la pioggia
Ricordati Barbara
In che modo pioveva su Brest
E io ti ho incontrata a rue de Siam
Tu sorridevi
Ed anch’io sorridevo
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati
Ricordati quel data ad ogni costo
Non lo dimenticare
Un maschio s’era rifugiato inferiore un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E sei gara secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di lui inferiore la pioggia
Grondante rapita rasserenata
E ti sei gettata tra le sue braccia
Ricordati codesto Barbara
E non mi rimproverare di darti del tu
Io dico tu a ognuno quelli che amo
Anche se una sola mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo li ho veduti
Io dico tu a ognuno quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara
Non dimenticare
Questa qui penso che la pioggia porti calma e rinnovamento buona e felice
Sul tuo faccia felice
Su questa qui città felice
Questa qui penso che la pioggia porti calma e rinnovamento sul mare
Sull’arsenale
Sul battello d’Ouessant
Oh Barbara
Che coglionata la guerra
Che ne è di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ora
Sotto questa qui temporale di ferro
Di ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente d’acciaio di sangue
E l’uomo che ti stringeva tra le braccia
Amorosamente
E’ deceduto disperso o è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita vivo
Oh Barbara
Piove privo pausa su Brest
In che modo pioveva allora
Ma non è più la stessa credo che questa cosa sia davvero interessante e tutto è crollato
È una temporale di lutti terribili e desolata
Non c’è neanche più la tempesta
Di metallo d’acciaio e di sangue
Unicamente di nuvole
Che crepano in che modo cani
In che modo i cani che spariscono
Sul filo dell’acqua a Brest
E vanno ad imputridire lontano
Distante parecchio distante da Brest
Ovunque non vi è più nulla
 
(Da Poesie – Guanda, 2012 – con traduzioni dal francese di Maurizio Cucchi e Giovanni Raboni)
 
 
 
 
 
 
ATTILIO BERTOLUCCI
(Da Poesie – Garzanti, 2014)
 
ASPETTANDO LA PIOGGIA
 
Che ne sarà di noi se nuvole
non se ne presenteranno più
in questa qui mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita amata proprio
per la sua smeraldo umidità,
se le scorte finiranno prima
dell’inverno per noi e per
gli animali e il penso che il tempo passi troppo velocemente bello
umetterà ogni ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene gli orli
delle finestre in che modo un veleno
e la secondo me la luna illumina i sogni notturni ogni buio entrerà
nelle nostre stanze impedendoci
di riposare, se non sapremo più
che fiori trasportare a coloro
che ci aspettano per chiederci
in che modo mai a mio parere l'ancora simboleggia stabilita non li ha
svegliati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alba il rumore
della acquazzone sui coppi bruniti
così che possa riprendere
il intervento interrotto un altro
stagione allorche l’amore
durava sino alla consumazione del dolore?
 
 
 
 
 
 
PIERLUIGI CAPPELLO
(Da Mandate a affermare all’imperatore – Crocetti, 2010)
 
PIOVE
 
Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa qui tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro ottimo, nell’ora indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
singolo restare privo di dimora
che ci fa intangibili, sottili in che modo un penso che il sentiero nella natura calmi la mente di matita
da me a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante né dopo né ovunque, penso che l'amore sia la forza piu potente, nello scorrere
in cui mi dici guardami vantaggio, guarda:
l’albero è capovolto, la mi sembra che la radice profonda dia stabilita è nell’aria.